La tariffa più conveniente? La monoraria

Usare la corrente la sera, per risparmiare. Falso: uno studio di SosTariffe.it smonta una delle opinioni più diffuse quando si parla di bollette e risparmi.

La tariffa bioraria non conviene più

Il fatto che è che la tariffa bioraria dell’energia elettrica, nata nel 2010 proprio per aiutare le famiglie a risparmiare con prezzi bassi in alcune fasce orarie, oggi fa risparmiare meno della tariffa monoraria. Almeno a guardare i dati medi elaborati da SosTariffe.it per tre “profili-tipo” di consumo.

Come sono stati fatti i calcoli

Diamo un po’ di dati per capire come è stato condotto lo studio. Se non vi interessano, saltate al paragrafo successivo. A febbraio 2020 SosTariffe.it ha utilizzato il proprio strumento di comparazione delle offerte di energia elettrica, prendendo in considerazione solo tariffe luce del mercato libero. A titolo di esempio si sono analizzati tre profili di consumo energetico, tutti basati a Milano per omogeneità del confronto: il fabbisogno di energia elettrica è via via crescente, dai 1.000 kWh ipotizzabili per un single ai 2.700 kWh di una famiglia di 3 o 4 persone, fino ai 5.000 kWh annui di un vivace nucleo famigliare di sette persone.

Scegliere tariffa elettricità luce

Tariffa luce migliore per un single

SosTariffe.it ha cercato le cinque offerte più economiche attualmente disponibili nel mercato libero. La tariffa della luce più conveniente per un single è la monoraria: secondo lo studio, su 1.000 kWh si può risparmiare fino al 7,72%. Le tariffe biorarie spaziano infatti dai 216 euro l’anno ai 241, mentre la monoraria ha un costo medio di 213 euro, variando dai 191 ai 222 euro. In percentuale la cifra non sembra male, ma in valori assoluti si parla di una ventina di euro l’anno.

Famiglie e tariffa monoraria più conveniente

Anche per una famiglia di 3 o 4 componenti, la tariffa monoraria conviene. Parliamo di circa 2.700 kWh l’anno: la bioraria costa in media 467 euro (la più conveniente permette di cavarsela con 456 euro), la monoraria in media 447, con la più economica che scende a 411 euro. In termini percentuali si parla del 4,4% di differenza, in soldoni sono circa una cinquantina di euro risparmiati in un anno. Tanto o poco? Vedete voi.

Famiglia grande: si risparmiano 80 euro l'anno

Per una famiglia numerosa, le spese sono molte e scegliere la tariffa luce migliore è molto importante. Quando si consumano 5.000 kWh l’anno basta una piccola differenza percentuale per fare la differenza. Le tariffe biorarie costano in medio 840 euro l’anno, con un minimo di 818 euro e un massimo di 861. La tariffa monoraria in media costa 819 euro annui: il prezzo più basso è di 778 euro circa. Tra la tariffa bioraria più dispendiosa e quella monoraria più vantaggiosa, quindi, c’è una differenza di circa 80 euro: non moltissimi, ma fanno comunque comodo.

Differenza tra tariffa corrente monoraria e tariffa bioraria

Una tariffa monoraria consente di pagare allo stesso prezzo la luce consumata in qualsiasi momento della giornata. Una tariffa bioraria ha invece un prezzo dell’energia variabile in base all’ora del giorno, diviso per convenzione in tre fasce: la F1 tra le 8 e le 19 dei giorni lavorativi; la F2 tra le 19 e le 8 dei feriali; la F3 in weekend e festivi. La tariffa bioraria tiene conto del fatto che la domanda di energia non è a stessa nell’arco della giornata: statisticamente è maggiore di giorno, quando sono aperti gli uffici e le fabbriche.

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