INTERVISTA

Alla transizione green servono reti intelligenti

Gianluca Corbellini, CEO e co-founder di Hive Power

L’elettrificazione dei consumi energetici non passa solo dalla riduzione dei consumi e dallo spostamento della produzione verso fonti rinnovabili. Il nuovo paradigma richiede infatti una gestione puntuale e dinamica di tutti i dispositivi connessi alla rete, che siano produttori o consumatori di energia.

Una “smart grid”, o rete intelligente, può infatti rivelarsi un valido alleato nell’ottimizzare le spese di imprese e famiglie. Ne abbiamo parlato a K.EY Energy 2023 con Gianluca Corbellini, CEO e co-founder di Hive Power.

AG. Gianluca, quali sono i temi prioritari, in questo momento, per il mercato italiano?

GC. In primis il boom degli impianti fotovoltaici. Vedo come molto forte anche il tema della mobilità elettrica: le vendite di e-veicoli in Italia non stanno accelerando come in altri paesi, ma questo è sicuramente un trend importante per i prossimi cinque anni.

E naturalmente c’è l’aspetto di gestione di queste nuove tecnologie, cioè soluzioni, come la nostra, che aggregano diverse tipologie di dispositivi, dagli elettrodomestici alle colonnine passando per le pompe di calore, facendole funzionare in modo più coordinato.

AG. L’evoluzione delle reti è essenziale per portare a termine la transizione green e l’elettrificazione dei consumi?

GC. La crescita del fotovoltaico avrà sicuramente un impatto forte sulle reti elettriche. Ci sono oltre un centinaio di GW in attesa di approvazione di connessione alla rete.

Quindi, le reti potrebbero rivelarsi un limite, o quantomeno un freno, allo sviluppo delle rinnovabili. Se non vengono potenziate velocemente, potrebbero fare da collo di bottiglia.

Anche l’introduzione delle comunità energetiche incentiva uno sviluppo equilibrato del fotovoltaico, stimolando le installazioni in quelle aree in cui a oggi non ce ne sono.

C’è un chiaro indirizzo politico verso l’elettrificazione della domanda di energia in ambiti come il riscaldamento domestico e la mobilità. Ci saranno investimenti enormi a livello italiano ed europeo: è essenziale che riguardino anche le reti e i loro ruoli.

Il timore è che le politiche pubbliche procedano più lentamente rispetto al mercato, finendo per frenare lo sviluppo.

AG. Il ruolo di una rete intelligente, in entrambi i casi, è fondamentale per garantire maggiore efficienza a quelli che, di fatto, sono dispositivi connessi e smart…

GC. In questi casi non basta installare dell’hardware e connetterlo, come succedeva una decina di anni fa. Oggi i sistemi sono molto più complessi e connessi. Ci troviamo di fronte alla sfida di integrare vari software e sistemi di gestione, in locale e nel cloud.

Il caso delle auto elettriche è particolarmente interessante perché possono creare delle complicazioni alle reti elettriche, oppure rivelarsi un prezioso aiuto per sincronizzare la produzione e il consumo di energia a livello locale e nazionale.

Dovremmo, ad esempio, ricaricare le auto elettriche quando la produzione da rinnovabili è maggiore. Questa considerazione vale per tutti i consumi nel passaggio alle rinnovabili, ma nel caso delle automobili elettriche si aprono nuove possibilità grazie alla carica bidirezionale, cioè alle possibilità di usare le e-car come batterie su ruote.

Questo è un cambio di paradigma importante, perché l’automobile diventa un asset che genera potenzialmente anche ricavi dal punto di vista economico.

Per questo non basta incentivare l’utilizzo di veicoli elettrici e l’installazione di colonnine: servono strategie e strumenti di gestione.

Idem per le comunità energetiche: ognuna di esse è un’associazione, con propri meccanismi definiti da uno Statuto. Ci sono diverse possibilità di ottimizzare gli aspetti operativi delle comunità, portando un beneficio economico anche rilevante ai suoi membri. Vediamo sul mercato già diverse piattaforme che vanno in questa direzione, gestendo la parte tecnica e quella economica.

E poi ci sono temi più ampi di ottimizzazione dei consumi degli elettrodomestici.

AG. Non è solo questione di reti, ma anche di educazione dei consumatori: le famiglie, ad esempio, fanno la lavatrice di notte o nel weekend per consumare meno, mentre con le rinnovabili dovrebbero farla in pieno giorno…

GC. Ecco, questo fa parte dell’eredità del passato, quando la produzione di energia poteva facilmente essere costante, diciamo “piatta”, durante il giorno e la notte, grazie a un modello governato centralmente e basato su gas e carbone.

Nel prossimo futuro dovremo regolare i nostri consumi verso le giornate di sole oppure, perché no, su quelle in cui c’è forte vento e il costo dell’energia è particolarmente basso. Su questi temi l’Italia è un ancora indietro: nel Regno Unito molti veicoli elettrici vengono ricaricati in modo dinamico, utilizzando soluzioni come la nostra. Ottimizzando non solo i consumi, ma anche la spesa energetica dei consumatori.

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