Crowdfunding ed energia: già 29 le piattaforme attive

Anche la green energy guarda al crowdfunding. Secondo uno studio firmato Euro Heat and Power, aggiornato a fine 2017, sono 29 a livello globale le piattaforme “crowd” che premettono di investire in progetti legati all'energia rinnovabile.

Il crowdfunding energetico

Come funziona però esattamente il crowdfunding energetico? Oltre il 90% delle piattaforme attive sono di tipo finanziario (equity, lending o community shares), cioè sono finalizzate all’investimento e alla raccolta di capitali. Solo un 10% è invece rappresentato da piattaforme che propongono progetti di donation o reward.

Dal lending al community shares

Il lending è particolarmente vantaggioso perché gli investitori “prestano” il loro denaro in cambio di una remunerazione futura, ad esempio grazie alla vendita dell’energia rinnovabile prodotta. Nei progetti di equity o community shares gli investitori invece acquisiscono quote di aziende o cooperative attive nella produzione di energia pulita, ottenendo poi i dividendi.

I vantaggi per gli investitori

Per gli investitori il vantaggio è la possibilità di impegnare anche piccole somme di denaro, puntando a rendimenti medi che, secondo lo studio, vanno dal 4% al 9%. Il tutto con un occhio alla sostenibilità, concepita tanto importante quanto i ritorni attesi: se il 66% dei rispondenti al sondaggio ha scelto di investire puntando sul rendimento, un buon 62% lo ha fatto avendo a cuore l’impatto ambientale.

I protagonisti del crowdfunding

Le campagne di crowdfunding sono dedicate a progetti lanciati “dal basso” ma tra i promotori si trovano spesso soggetti istituzionali: a dicembre 2017 più del 92% dei progetti sono stati proposti da aziende e solo il 5% da piccole comunità energetiche locali. L’obiettivo è coinvolgere così un numero sempre maggiore di stakeholder interessati alla transizione energetica.

L’Europa capofila

In basi ai dati, sempre aggiornati a fine dicembre 2017, 300 milioni di euro sono stati investiti tramite il crowdfunding a sostegno di 800 progetti da tutto il mondo. Al momento è l’Europa a fare la parte del leone: Gran Bretagna, Francia, Olanda e Germania sono i Paesi in cui ritroviamo la maggior parte delle piattaforme “crowd” dedicate agli investimenti energetici. L’Italia è agli inizi ma è sulla buona strada per accelerare: oltre a una iniziativa pilota promossa da Edison, troviamo la piattaforma Ecomill, pronta al lancio in Italia con un mix di progetti per investire in energia pulita.

Occhi puntati sull’energia solare

Il focus è ovviamente sull’energia alternativa: solare, eolico e biomassa. Gli investitori sembrano preferire il fotovoltaico, pari al 70% del totale finanziato, ma nei Paesi in cui il crowdfunding è più sviluppato vanno forte anche gli investimenti nel settore dell’efficienza energetica, della bioenergia, delle fonti marine e geotermiche.

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