Un polo nazionale per la ricerca sull’idrogeno

 L’ambizione è quella di supportare la creazione di un polo nazionale per la ricerca sull’idrogeno a Torino, portata avanti con determinazione dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino coinvolgendo numerose aziende del tessuto imprenditoriale piemontese. Lo strumento è un accordo di “coopetizione” tra l’Università e il Politecnico di Torino. L’obiettivo, cooperare e competere – di qui il neologismo “coopetizione” – nello sviluppo di conoscenze e innovazione in un campo, quello dell’idrogeno, destinato a ricoprire un ruolo importante nella transizione ecologia dei prossimi decenni, in particolare sul fronte della decarbonizzazione dei trasporti e di numerosi processi produttivi.

Un protocollo di intesa tra atenei

Per questo i due atenei torinesi hanno siglato un protocollo di intesa e promosso gruppi di lavoro congiunti che a far data dallo scorso 5 luglio si occuperanno della messa a terra di diversi progetti di ricerca già in parte attivi, a partire da quelli finanziati dall’Unione Europea attraverso la piattaforma “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking – FCH JU”, il partenariato pubblico privato a sostegno delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico per incrementare soluzioni pulite, efficienti e convenienti che sfruttino il potenziale dell’idrogeno come vettore energetico. Tra i filoni più rilevanti, quelli sulla produzione del cosiddetto idrogeno verde, che si può ottenere per elettrolisi dell’acqua, ma anche con tecnologie termochimiche e da biomasse. Il progetto HyCARE, coordinato dall’Università di Torino, punta invece allo sviluppo di un sistema di stoccaggio su larga scala, utile per l’impiego dell’idrogeno come stabilizzatore di reti elettriche basate sulle energie rinnovabili.

Sinergie virtuose sul territorio

«Questo accordo si inserisce perfettamente nel modello di sistema sinergico universitario portato avanti con il Politecnico per le grandi partite di sviluppo che si giocano su questo territorio», ha dichiarato il Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Stefano Geuna, in occasione della firma del protocollo, sottolineando come la nascita di un polo nazionale di ricerca per l’idrogeno rappresenterebbe un tassello strategico per la crescita di un territorio sempre più orientate ai temi della sostenibilità e della transizione energetica. «Il nostro territorio è fortemente caratterizzato per la presenza di competenze di altissimo livello su tematiche specifiche. Ma la grande forza che un polo nazionale di ricerca sull’idrogeno potrebbe avere è data dalla capacità che le istituzioni stanno dimostrando nel lavorare insieme in modo complementare su queste tematiche complesse», conclude il Rettore del Politecnico, Guido Saracco.

Per l’accumulo su larga scala e lunga durata

L’uso dell’idrogeno in sistemi di accumulo energetico per grandi taglie e lunghe durate (sistemi power-to-power o P2P) è una delle prospettive di utilizzo di maggior interesse a livello internazionale. Il progetto REMOTE, Finanziato da Horizon2020 coordinato dal Politecnico di Torino e condotto insieme a 10 partner europei, ha l’obiettivo di dimostrare la sostenibilità economica e tecnica di sistemi di energy storage basate sulla tecnologia a idrogeno combinata con elettrolizzatori che convertono l’energia in eccesso prodotta da sistemi di energia rinnovabili (pale eoliche, pannelli fotovoltaici,…) in idrogeno, riconvertito in potenza elettrica da celle a combustibile superando così il problema dell’intermittenza, tipico delle fonti rinnovabili come eolico e solare. In REMOTE sono in fase dimostrativa 3 DEMO, collocati in microreti o off-grid, situati in Norvegia (Rye), Grecia (Agkistro), Spagna (Gran Canaria).

Per la nuova mobilità

Sono in corso studi per lo sviluppo di componenti per l’utilizzo di mobilità basata sull’idrogeno in campo automotive, ferroviario e nautico, fino alla costruzione di droni alimentati da celle a combustibile. L’uso dell’idrogeno viene anche studiato per la decarbonizzazione di processi industriali, quali la produzione di acciaio, cemento e nel settore chimico. Sono in corso analisi sulla convenienza economica e sull’impatto dell’uso di idrogeno sul sistema elettrico e per la mobilità, considerando varie filiere di uso finale ed in particolare per lo sviluppo di Hydrogen Valleys.
Infine, sono sviluppate analisi e valutazioni sulle normative, incentivi e regolamentazioni, con una attenzione particolare alla accettazione sociale delle tecnologie basate sull’idrogeno, in particolare per lo sviluppo di comunità energetiche.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2021 di Energia&Mercato

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