Sebigas

Il biogas ora è anche a misura delle piccole aziende

Impianti Sebigas modulari

Federico Torretta, General Manager di Sebigas

Impianti di piccola e media taglia a misura di piccole e medie aziende. È la nuova proposta con cui Sebigas, azienda italiana specializzata nella progettazione e costruzione di impianti per la produzione di biogas e biometano, si rivolge al comparto agricolo italiano, costituito in buona parte da piccole e microimprese a conduzione familiare.

Le nuove soluzioni per impianti modulari da 50 a 300 kW permettono anche alle realtà di minime dimensioni il completo recupero dell’investimento e il riutilizzo dell’energia elettrica e termica.

Autorizzazioni snelle, cantieri veloci

«In Italia sono operativi più di 1800 impianti di biogas, di cui circa 1.500 in ambito agricolo. Potenzialmente, entro il 2030 il nostro Paese potrebbe arrivare a produrre fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale», afferma Federico Torretta, General Manager Sebigas.

«Il comparto agricolo riveste un ruolo fondamentale in Italia, sia come base della filiera alimentare, sia come attore emergente dell’autoproduzione energetica. I vantaggi nel produrre biogas sono calcolabili e certi: l’azienda può produrre internamente l’energia elettrica necessaria per coprire i propri consumi oppure immetterla in rete e ottenere una fonte di reddito complementare.

Può recuperare il calore in esubero per le necessità termiche dei processi aziendali come il riscaldamento della stalla o della sala di mungitura e può utilizzare il digestato prodotto dall’impianto come fertilizzante.

Dal punto di vista autorizzativo, soprattutto per le taglie più piccole, l’iter è molto più snello e consente di arrivare alla fase di cantiere in tempi rapidi», continua Torretta.

Rapido ritorno dell’investimento

Degli 80 impianti attivati da Sebigas, il 75% opera nell’ambito agricolo e zootecnico, al quale oggi si rivolge con un portfolio di prodotti modulari, disponibili nelle taglie 50, 75, 100, 150, 200, 250, 300 kW e caratterizzati dalla presenza di componenti standardizzate tarate sulle capacità dei singoli allevamenti.

«Si tratta di soluzioni convenienti, di rapida autorizzazione e consegna, di facile installazione e manutenzione. Richiedono un investimento iniziale contenuto e si integrano con le strutture esistenti in azienda.

Il settore agricolo si trova in un momento di svolta e la transizione ecologica è diventata una necessità, ma allo stesso tempo un’opportunità per creare valore aggiunto a supporto del business esistente. Gli impianti di piccola taglia possono essere alimentati coi soli reflui aziendali e sono progettati per massimizzare la resa energetica», conclude Torretta.

L’azienda al femminile pioniera del biogas

Picasso è un’azienda agricola della provincia cremonese condotta da figure imprenditoriali femminili, attiva su un’area di circa 300 ettari coltivati a mais, sorgo e cereali autunno-vernini.

Si tratta di una tra le prime realtà italiane ad aver imboccato con decisione la strada della sostenibilità attraverso la produzione di energia da biogas: l’impianto, in funzione dal 2011, ha una potenza installata di 999 kW, con una produzione di biogas di 450-500 NM3/h alimentata dai liquami bovini e dagli insilati di mais prodotti in azienda.

L’energia elettrica prodotta viene prevalentemente ceduta in rete e parzialmente autoconsumata, supportando la redditività aziendale con entrate aggiuntive. Il fertilizzante ottenuto dal digestato ha sostituito i prodotti chimici.

L’allevamento risparmia 1.900 tonnellate di CO2 all’anno

Debo è un’azienda agricola piemontese con circa 2000 bovini da carne. Nel 2015 la società, supportata da un investitore, ha deciso di costruire un impianto a biogas per valorizzare il refluo da stalla, produrre fertilizzante di qualità, integrare il reddito agricolo con la vendita dell’energia.

Grazie a un impianto da 300 kW costituito da una prevasca di carico e da un monodigestore, funzionante con i soli sottoprodotti dell’azienda, oggi Debo raggiunge ogni anno un risparmio di circa 1.900 tonnellate di CO2 equivalente non immesse in atmosfera.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di marzo 2024 di Energia&Mercato

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