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Case Green, opportunità per il sistema Italia. Il ruolo delle ESCo

ESCo case green

“Energy Efficiency First”. È questo lo slogan che le istituzioni europee inseriscono puntualmente nei loro documenti programmatici e che rappresenta la via maestra delle ESCo – Energy Service Company.

La prima fonte di energia rinnovabile, infatti, non è quella che produco in maniera “verde”, ma quella che risparmio e che quindi non consumo. Grazie a interventi di efficienza posso ridurre la mia bolletta, le emissioni climalteranti e permettere che i miei risparmi energetici possa essere destinati ad altri utenti finali, riducendo la domanda di produzione.

Un sistema virtuoso, capace di garantire benefici sociali e ambientali e che viene consolidato dalla nuova normativa UE della RED III. Questa ribadisce la richiesta agli Stati membri di snellire le procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti e per l’adeguamento di quelli già esistenti.

Inoltre, si prevede di aumentare la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico complessivo dell’UE al 42,5% entro il 2030, con un ulteriore aumento indicativo del 2,5% per consentire il raggiungimento dell’obiettivo del 45%. La vera novità però arriva dalle sezioni dedicate al settore edilizio, che nei prossimi anni avrà un ruolo centrale nel contrasto al cambiamento climatico.

Green Building UE

Per rendere gli edifici più rispettosi del clima occorre costruire meglio quelli nuovi ma, soprattutto, ristrutturare quelli esistenti. Partendo proprio da uno dei pilastri UE sui diritti sociali – “Ogni persona ha il diritto di accedere a servizi essenziali di qualità, compresi [...] l’energia” – il nostro Paese dovrà confrontarsi a breve con la tematica del Decreto c.d. “Case Green”.

L’argomento crea non poco dibattito, soprattutto per i numeri che tendono a spaventare i cittadini. Entro il 2030, infatti, bisognerà impegnarsi nella ristrutturazione di quasi 10 milioni di edifici. Si parla di circa il 60% delle unità abitative del nostro Paese, che potrebbero però generare quasi 400mila nuovi posti di lavoro verdi nel settore dell’edilizia e dell’energia.

Per non parlare del valore che guadagnerebbero le strutture e il nostro ambiente, con un netto calo delle emissioni. Il vero dibattito però è sulle modalità con cui questi interventi dovrebbero essere portati a termine e soprattutto finanziati.

Il ruolo delle ESCo

Per risolvere questa problematica, una soluzione arrivata dalla stessa Direttiva ribadisce, al Punto 75, che il “ruolo delle ESCo è importante per sviluppare, progettare, costruire e finanziare progetti che consentano di risparmiare energia, ridurre i costi energetici e diminuire i costi operativi e di manutenzione in settori quali l’edilizia, l’industria e i trasporti”.

Un operatore di riferimento per tutte le tematiche energetiche e finalizzano le proprie attività al raggiungimento del massimo risparmio energetico, potendo garantire diverse tipologie di interventi che vanno dalla fase di studio fino alla fornitura di commodities.

Proprio per questo motivo, gli Stati membri nella loro visione d’insieme degli edifici dovrebbero consentire agli attori privati, comprese le società di servizi energetici, di proporre soluzioni di ristrutturazione che permettano di generare vantaggi sotto diversi punti di vista. Anche quello economico, grazie alle modalità di contratto EPC (contratto di prestazione energetica) con cui le ESCo sono abituate già da tempo a lavorare.

Opportunità per l’Italia

Il mercato italiano dovrà confrontarsi il prima possibile con la sfida dell’European Climate Pact. A differenza di come però spesso è stata descritta nel dibattito pubblico, questa deve essere vista come una grande opportunità per il nostro Paese in ambito edilizio e non come un obiettivo impossibile da realizzare. Le possibilità di fare bene ci sono e si deve partire quanto prima.

La varietà di interventi e le grandi possibilità per il settore delle ESCo portano i tecnici a stimare un rientro dell’investimento tra i 7 e gli 8 anni, dove però il cittadino non deve investire nulla. Grazie al finanziamento tramite terzi e al trasferimento sulla ESCo dei rischi tecnici di mancata performance degli interventi eseguiti, è possibile offrire un prodotto chiavi in mano capace di generare benefici.

Il cliente finale destinerà solo parte dei propri risparmi per coprire l’investimento nel tempo e si godrà i vantaggi di un immobile efficientato e virtuoso. L’Italia ha la possibilità di essere capofila di questo processo di innovazione in Europa e diventare il Paese trainante sui temi dell’efficienza energetica e dell’edilizia sostenibile.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2023 di Energia&Mercato

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