Il piano di AMT

Bus, metro, funicolari, ferrovia: Genova punta sull’elettrico

Trasporti green AMT Genova

Autobus, metropolitana, funicolari, ascensori, ferrovia a cremagliera, ferrovia Genova-Casella e Navebus. L’azienda di trasporto locale di Genova, AMT, muove l’area metropolitana del capoluogo ligure nel segno della multimodalità, integrando 7 tipologie di mezzi pubblici, di cui 5 già 100% green.

L’azienda ha infatti intrapreso un ambizioso progetto di transizione elettrica, prendendo le mosse da un DNA già fortemente orientato alla sostenibilità, dal momento che funicolari, ascensori e cremagliere, tra le infrastrutture di trasporto più antiche della città, sfruttano l’alimentazione elettrica da sempre.

100% green entro il 2026

Era il 2019 quando AMT decideva di avviare il “progetto elettrico”, un impegnativo percorso di elettrificazione dell’intero parco mezzi su gomma. Dal allora, gli e-bus hanno progressivamente sostituito i mezzi termici, sia in ambito urbano sia nei collegamenti extraurbani, come dimostra la linea elettrica che dalla scorsa estate collega Genova con Santa Margherita Ligure e Portofino.

Oggi la flotta AMT conta su 142 mezzi green, tra cui 17 filobus e 11 veicoli ibridi, in servizio su 26 linee della rete urbana ed extraurbana. L’obiettivo è quello di raggiungere la completa elettrificazione del parco mezzi entro i primi mesi del 2026, compatibilmente con i finanziamenti pubblici disponibili.

Le rimesse diventano hub elettrici

«Un obiettivo ambizioso e complesso: passare a una flotta 100% green non significa semplicemente sostituire un mezzo termico con un mezzo elettrico», sottolinea l’azienda.

La sfida è di natura tecnologica, ma coinvolge anche l’evoluzione della logistica e l’infrastrutturazione dei depositi per la ricarica degli e-bus. Particolarmente rilevante l’intervento sulle rimesse, in via di trasformazione per diventare poli elettrici capaci fornire energia per la ricarica dei mezzi, ma anche di ottimizzare la nuova logistica e riorganizzare gli spazi.

La rimessa di Mangini dispone di stazioni di ricarica da 50kW, mentre quella di Cornigliano ha caricatori da 100 kW dislocati in un locale ad hoc. A queste si aggiungono il polo elettrico di Carasco, per la ricarica dei bus che servono alcune linee extraurbane, e quello di Rapallo, operativo a breve insieme a quelli di Sampierdarena, Gavette e Sestri Levante.

La sfida energetica

Un altro tema rilevante è quello energetico, dal momento che la ricarica dei mezzi impone la gestione di elevate potenze.

Per avere un’idea degli ordini di grandezza in gioco, basti pensare che per una ricarica di 10 e-bus è necessaria una fornitura di 0,5 MW di potenza elettrica: l’equivalente dell’energia che serve per illuminare circa 167 appartamenti con una fornitura domestica da 3 kW.

Il passaggio dal termico all’elettrico significa inoltre formare il personale di guida e di manutenzione, con aggiornamento continuo su una tecnologia in perenne evoluzione.

Ricariche ultraveloci per le lunghe percorrenze

Il percorso di AMT verso l’elettrificazione integrale si inscrive nei grandi progetti di mobilità intrapresi dal Comune di Genova, tra cui quello relativo ai 4 Assi di Forza: 140 mezzi green da 18 posti percorreranno le 4 direttrici principali della rete pubblica cittadina: Ponente, Levante e le due valli, Polcevera e Bisagno.

Garantire l’autonomia dei mezzi sulle distanze extraurbane è un elemento cruciale a supporto della svolta elettrica. Sull’asse della Valbisagno sarà attiva la tecnologia flash charging che ricarica i bus con brevi lampi di energia lungo la linea durante fermate di pochi secondi. Per gli assi più lunghi sarà invece utilizzata la tecnologia inMotion-Charging, grazie alla quale il filobus viaggia per metà tempo con bifilare e per metà senza.

Emissione già ridotte: -11% di CO2, -45% di monossido di carbonio

A livello ambientale i primi risultati della svolta elettrica sono già evidenti: da gennaio 2019 a oggi le emissioni di anidride carbonica si sono ridotte dell’11%, quelle di monossido di carbonio del 45%. Il monossido e il biossido di azoto emessi in atmosfera sono diminuiti del 53%, così come il particolato PM10, ridotto del 36% negli ultimi quattro anni e mezzo.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di marzo 2024 di Energia&Mercato

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