Eni. Un supercalcolatore per la digital transformation

Un supercalcolatore per migliorare efficienza e velocità del data center. Il suo nome in codice è HPC4 ed è il nuovo sistema di elaborazione dei dati introdotto di recente da Eni come ultimo tassello del processo di digitalizzazione dell’azienda.

Il Green Data Center di Eni

Un processo in corso già dal 2000 con 150 progetti trasversali a tutte le aree di business e oltre 150 manager coinvolti, che giunge ora a un tappa importante all’interno del cosiddetto Green Data Center. È qui che trova spazio il nuovo supercalcolatore HPC4, alimentato anche tramite gli impianti fotovoltaici di Eni e considerato, secondo la azienda, il sistema di calcolo a livello industriale più potente al mondo. La sua capacità raggiunge infatti un picco pari a 22,4 Petaflop, ossia circa 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo.

Verso un minor impatto ambientale

Le applicazioni del supercalcolatore sono molteplici: dalla gestione dei dati per le fasi di esplorazione e sviluppo dei giacimenti oil & gas, a quella dei big data generati in fase di operation da tutti gli asset produttivi (upstream, refining e chimici). E il sistema andrà a rafforzare la potenza dell’intero data center per dare vita a una infrastruttura ibrida, capace di assorbire la metà dell’energia di un sistema tradizionale e di ridurre le emissioni di CO2. Il sistema di calcolo del resto si basa già su soluzioni a ridotto contenuto carbonico e un sistema di raffreddamento ad aria piuttosto che ad acqua.

Più sicurezza e velocità nei processi aziendali

Già nel 2017 sono stati raggiunti i primi risultati in ottica di risparmio energetico, ottenendo una Power Usage Effectiveness di 1,175, contro una media mondiale di 1,8. L’obiettivo è infatti migliorare la sicurezza e la salute degli operatori della società; l’aumento del livello di affidabilità, operabilità e integrità tecnica degli impianti; il rafforzamento delle performance economico-operative; e lo sviluppo di nuovi modelli di business. Oltre all’incremento della rapidità dei processi, sempre più data driven.

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